giovedì 15 settembre 2011

I 100 MIGLIORI ALBUM DEL NUOVO MILLENNIO - n. 24: BRAINWASHED, George Harrison

I 100 MIGLIORI ALBUM DEL NUOVO MILLENNIO - n. 24
BRAINWASHED, George Harrison
Quando approntavo questa classifica, trattavo sempre con molta severità gli artisti con una carriera alle spalle, per contrastare l’influenza di un sound familiare che mi avrebbe troppo coinvolto. In ogni caso mai avrei pensato di mettere un Beatle tra i primi 30. Invece dribblando Ringo, premiando solo con un settantesimo posto il gradevole Chaos and creation in the backyard di Paul, non ho potuto chiudere le orecchie di fronte all’ultimo album di George. Sarà che quando qualcuno sta per morire concentra tutte le sue risorse, sarà la lunga gestazione dell’album cominciato nel 1988 e rimandato per alterne vicende, fatto sta che perle come Stuck inside a cloud o genialate come P2 vatican blues soddisfano critica e pubblico. A proposito del tema poi, dovrebbe essere indicativo il fatto che in Italia la pubblicità sia stata ridotta al minimo (di solito il primo album postumo di un grande artista ha grandi vendite in tutto il mondo occidentale) visto appunto quel fantastico blues che non parla direttamente di P2 e di Vaticano, ma che con grande sapienza semiotica in tre minuti descrive i motivi per cui nel nostro paese possono accadere cose del genere. Il fantastico sound tipico di Harrison, che rende compatto un album molto variegato dal punto di vista tematico, fa il resto: è da questa opera che comincia una vera e propria classifica, nel senso che Brainwashed potrebbe essere senza vergogna il più grande album del nuovo millennio, ma non lo è solo perché ce ne sono di migliori.

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