venerdì 16 settembre 2011

I 100 MIGLIORI ALBUM DEL NUOVO MILLENNIO - n. 22: CICCIPUT, Elio E Le Storie Tese

I 100 MIGLIORI ALBUM DEL NUOVO MILLENNIO - n. 22
CICCIPUT, Elio E Le Storie Tese
Tra i grandi gruppi degli ultimi anni spiccano gli Elio E Le Storie Tese, che hanno scritto capolavori negli anni ’90, ma che continuano in maniera esemplare anche dopo il 2000. Cicciput non è l’album migliore che hanno confezionato da tale data (e quindi aspettatevi altro in questa classifica), ma è comunque una grande opera che si regge su trame e sottotrame assurde, che prendono in giro la coerenza testuale. La parodia in EELST ha sempre il suo significato originario di ripresa di stilemi per generare un significato autre. Capolavori come Pagàno, Fossi figo e La follia della donna (parte I)...quanto ci sarebbe da scrivere su canzoni niccianamente abortite come quest’ultima per creare un sovrasenso avanguardistico! Il pezzo forte è però Abate cruento, che condensa in pochi minuti la storia della psicologia da Sofocle ai neuroni mirror. Il singolo Shpalman è inno al non-sense, filone in cui già avevano dato il massimo qualche anno prima con Il vitello dai piedi di balsa, e quindi già fatto per loro; ma qui serve come collegamento concettuale che porta dall’alienazione al paganesimo, e si conclude con un proclama del contingente quale Litfiba tornate insieme, o, per chi ha seguito la vicenda, Al mercato di Bonn, che dovrebbe essere il vero finale dell’opera nelle intenzioni degli autori. Uniche pecche dell’album sono delle canzoni un po’ sottotono come Budy Giampi, Gimmi I. (comunque esilarante) e Pilipino rock, quest’ultima incomprensibile anche nell’economia del sottinteso concept. Per questi motivi Cicciput non è il meglio che hanno scritto.

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