sabato 15 ottobre 2011

I 100 MIGLIORI ALBUM DEL NUOVO MILLENNIO - n. 11: THE GETTY ADDRESS, Dirty Projectors

I 100 MIGLIORI ALBUM DEL NUOVO MILLENNIO - n. 11
THE GETTY ADDRESS, Dirty Projectors
Lo sperimentalismo è qualcosa da intellettuali, ma la possibilità di diventare intellettuali è oggi praticamente data alla maggior parte delle persone in occidente, perciò è spesso colpa dell’individuo se la curiosità si smorza davanti a un testo più complicato. D’altro canto è arduo selezionare nel mare delle avanguardie passi degni di nota; certo che anziché perdere tempo a cercare qualcosa di buono nel pop, si guadagnerebbe molto di più (anche economicamente per il mondo) sondare un terreno instabile. E qui non si sta parlando di chi utilizza elementi sperimentali, ma di chi usa elementi “normali” all’interno di un difficile ascolto, che vuol dire difficile comprensione. Io scommetto sui Dirty Projectors, premiandoli con il posto più alto che ha qui la musica sperimentale tout court per la loro raffinatezza legata a un’ironia di fondo, e questa seconda caratteristica è quella che manca per esempio a Sakamoto (qui centesimo con il suo Out of noise, ma è interessante anche Chasm) e ad altri esponenti della popular music che si affaccia sulla classica. Perché c’è giustamente anche da aggiungere che, non essendo edificante il concetto di album nella musica classica, qui si escludono molti artisti di musica colta, tranne coloro, come appunto Sakamoto, che avendo un piede di lò e uno di qua, compongono dei veri e propri album. Dire che The getty address ha un piede nella classica sarebbe sbagliato, ma strizzandole l’occhio ne aumenta ancor di più il valore.

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