venerdì 28 ottobre 2011

I 100 MIGLIORI ALBUM DEL NUOVO MILLENNIO - n. 9: MAGIC, Bruce Springsteen

I 100 MIGLIORI ALBUM DEL NUOVO MILLENNIO - n. 9
MAGIC, Bruce Springsteen
Si dice sempre che il meglio di certi artisti risiede negli album d’esordio, nella freschezza delle prime composizioni. E invece questo è il miglior album della storia di Bruce Springsteen: certo Born to run era un altro grande lavoro, così i primi album; poi gli anni ’80 l’avevano gettato in un ambiguo balletto tra il commercio e il nazionalismo (che ha sempre negato, ma anche i leghisti negano di essere razzisti); una bella pietra sui suoi anni ’90 che non meritano neanche di essere commentati; il nuovo millennio del borghese è stato poi travolto dalla caducità della vita e lo ha reso compassionevole, anche se non sono da dimenticare totalmente quel The rising, e sopratutto quel Devils & Dust (qui al n.78). Tolti i fronzoli dell’adolescente, del patriota e del borghese impaurito, resta per fortuna solo la maturità di un musicista che sa scrivere melodie, e che ha al fianco dei musicisti che hanno passato una vita a studiare il modo di far progredire la storia della musica pur rimanendo nella rigida gabbia di un arrangiamento rock da classifica. Così Magic sembra essere veramente qualcosa di magico: Radio nowhere apre le giostre con la stessa arroganza che aveva Whole lotta love nell’aprire Led Zeppelin II; quando si scorre l’album e si ascoltano You’ll be comin’ down e Livin’ in the future ci si chiede come mai la noia di ascoltare sempre la stessa timbrica non appaia; e altri ottimi pezzi come Girls in Their Summer Clothes, Long walk home e Magic non fanno pentire la fiducia data a un cantautore che ormai molti davano per morto vivente, e non si accorgevano di come stesse per nascere; e il capolavoro si chiama Your own worst enemy, enigmatica nel testo e nella musica, si rimane sospesi all’ascolto di tanta genuina bellezza nel terzo millennio.

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