sabato 11 settembre 2010

11 settembre. Quale?

L’economia degli Stati Uniti d’America è la più grande del mondo per valore aggiunto. Con i suoi 15.000 miliardi di dollari di PIL rappresenta un quarto dell’economia mondiale. Com’è possibile? C’è una data particolare nel corso della breve storia statunitense (appena 234 anni – un pargolo!) che può aiutarci a capire?
Tra il 1970 e il 1973 c’era un Paese, un paesino a dire il vero (nella stessa classifica in cui oggi primeggiano gli States, è solo 46°); un paesino che, all’interno dei suoi confini, aveva democraticamente eletto un tizio.
Questo tizio, visto che il suo paesello non versava in ottime condizioni, prese in mano la situazione e cominciò a lavorare, lavorare, lavorare. In tre anni costui alzò i salari, diede vita a lavori pubblici, riformò il sistema sanitario, il sistema scolastico, l’agricoltura, abbatté la disoccupazione fino al 3,8% (per intenderci, in Italia, 40 anni di liberismo dopo, siamo al 10,5%...) e, cosa ancor più grave, nazionalizzò il 100% delle grandi imprese del rame. Che erano tutte di proprietari… statunitensi.
Ora: se la nuova ferrovia passa vicino a casa vostra e quel bell’albero di mele sotto il quale vi siete fatti la prima sega dev’essere abbattuto con altri 20 metri di steccato, lo Stato mica ve lo chiede, se può farlo. Lo fa e basta. Perché? Perché è per il bene di tutti. Ognuno di noi sacrifica qualcosa di quello che ha per gli altri. È la base della tassazione teorica, per intenderci. Tu non hai più l’albero dei ricordi e la nazione ha una ferrovia in più.
Il tizio di cui parlavamo, quindi, per il bene di tutto il suo paesino, si riprese le imprese e creò occupazione.
L’11 settembre del 1973 Salvador Allende, Presidente legittimamente e democraticamente eletto del Cile, viene ucciso all’interno della Moneda dalle armate del generale Pinochet ed il libero Cile torna ad essere una dependance statunitense.
Nel 2000 la CIA declassa il documento “Cia Activities in Chile” (http://www.gwu.edu/~nsarchiv/news/20000919/) in cui si può leggere come molti degli ufficiali di Pinochet furono agenti CIA o militari USA.
In questi giorni in cui tutti ci prostreremo ancora per lewinskiare i poveri americani indifesi, sarebbe bene ricordare con chi può prendersela l’americano medio per questo, quello ed altri 11 settembre:
«Non vedo alcuna ragione per cui ad un paese dovrebbe essere permesso di diventare marxista soltanto perché il suo popolo è irresponsabile. La questione è troppo importante perché gli elettori cileni possano essere lasciati a decidere da soli»
Henry Kissinger (Premio Nobel per la Pace 1973)
citato in Luciano Canfora, Esportare la libertà, cap. V, 3, p. 70
E un’altra citazione al merito va ad un bigliettino ricevuto da Pinochet in occasione delle sue nozze d’oro:
«Al generale Augusto Pinochet Ugarte e alla sua distinta sposa, Signora Lucia Hiriarte Rodriguez, in occasione delle loro nozze d'oro matrimoniali e come pegno di abbondanti grazie divine con grande piacere impartisco, così come ai loro figli e nipoti, una benedizione apostolica speciale»
Giovanni Paolo II
http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1999/02/20/il-papa-pinochet.html
Alla prossima, señores.

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